lunedì 20 agosto 2012

Della porcacchia non si butta via niente

Per una volta, affontero' un argomento che non ha a che fare col guerrilla gardenng.
O meglio, potrei persino ficcarcelo dentro lo stesso, visto che in effetti ho scoperto questa cosa proprio informandomi qua e la' per il giardinaggio selvaggio.

Ho imparato, grazie a Babbocanguro (il geniale inventore delle Piante Volanti) che la portulaca - pianta spontanea altamente infestante che a Roma, come in altre regioni, prende il nome di porcacchia - e' commestibile.

E cosi', visto che in giardino ne cresce in abbondanza, ne ho raccolto un bel mazzo, l'ho bollita e l'ho ripassata in padella con aglio e peperoncino.

Deliziosa!

Il sapore ricorda quello della cicoria strascicata.

A questo punto, credo che tentero' di trapiantarne un esemplare in un grosso vaso di cemento che, per quest'anno, e' rimasto vuoto.

La prossima volta che attacchero' un'aiuola abbandonata, dovessi vedere una distesa di porcacchia, prima di zappare forsennatamente per diserbare, ne faro' scorta.

Insomma, oggi ho consumato un piatto a Metri 0....


3 commenti:

  1. Buona vero?
    io ne metto sempre un po' sott'aceto.
    Sappi inoltre che e' in grado di ricrescere sia da seme sia dalle sue stesse radici.
    Di semi ne fa uno sproposito (sono piccoli e neri) e comunqe se trapianti una zolla che la contiene dovrebbe rispuntare l'anno prossimo.
    Ah.. che meraviglia la pucchiacchella!

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