Kamchatka-Alaska, con sei carriarmati.
Un classico del Risiko.
Ma come muovere le vostre truppe durante un attacco di Guerrilla Gardening?
Quale potenza di fuoco schierare?
In questo capitolo, vi parlero' di un attacco lanciato ad un'aiuola (piu' o meno grande) da parte di un gruppo piu' o meno numeroso (e rumoroso).
Come gia' ricordato, il primo passo e' contare le proprie forze per non rischiare di non trovarsi, dopo ore di zappaggio violento, con un'aiuola che non ha cambiato di tanto il proprio aspetto.
La seconda fase sta nell'organizzazione dell'assalto.
Riassumendo le puntate precedenti:
1) avete individuato un'area da attaccare
2) avete lanciato la chiamata alle vanghe
3) vi siete procurati del materiale
4) avete deciso un'ora e un punto di ritrovo e....
5)....vi rendete conto che tutti i vostri programmi stanno andando in malora.
Gia', perche' la prima difficolta' che incontrerete e' capire quanti sarete.
Facebook e simili sono ottimi strumenti per pubblicizzare gli attacchi verdi e quando lo farete, state pur sicuri che scattera' il "tic del click".
La maggior parte dei vostri contatti aderira' all'iniziativa, clicchera' un bel "mi piace" e un energico "partecipero' " (magari semplicemente solidarizzando con un vostro evento, pur trovandosi a 300Km di distanza) e quando arriverete davanti all'aiuola da attaccare, sarete in cinque. Sei. Dieci, se va proprio grassa.
Insomma, non fidatevi completamente delle adesioni su Facebook.
Per la stessa ragione, non fate affidamento sulle promesse di materiale.
Sarebbe bellissimo se, lanciata l'operazione "International Tulip Guerrilla Gradening Day", tutti i partecipanti si presentassero con - non dico tanto! - un bulbo di tulipano a testa e una zappetta.
Purtroppo, questo non accade quasi mai.
Molti si porteranno dietro qualcosa, ma tanti altri arriveranno a mani vuote.
Non fa niente: l'importante e' divertirsi e colorare la citta'.
Come dice il saggio (che poi sarei io):
"Basta portare con se' il proprio sorriso migliore. E d'altra parte, che valore si puo' dare, ad un sorriso?"
Tutto questo per dire che, probabilmente, avrete a disposizione molto meno materiale di quanto avevate preventivato nel momento in cui avete contato le adesioni.
Ma cerchiamo di essere ottimisti.
Diciamo che, al vostro evento, hanno aderito molte persone e che siete provvisti di una gran quantita' di piante, fiori e attrezzi.
Come disporre il tutto?
Questo e' un altro passo che, seppure non cruciale, puo' valer la pena preparare per tempo (con tutte le limitazioni poco sopra esposte).
L'ideale sarebbe aver progettato l'aiuola: qui i ciclamini, li' i tulipani, laggiu' le pervinche, a destra l'alberello di ginepro, sullo sfondo gli oleandri....
Tuttavia, proprio per l'incertezza con cui tutto viene programmato, ahime' sara' necessario improvvisare.
Altrettanto idealmente, sarebbe opportuno che qualcuno fosse eletto Comandante. Insomma, un leader che dica: questo va qui e questo va li', ma e' ovvio che il poveretto non godrebbe delle simpatie dei partecipanti. E poi, si sa, la disposizione di elementi floreali segue i gusti e come recita un proverbio di arcana saggezza:
"Tutti i gusti sono gusti, diceva il gatto leccandosi il...."
L'alternativa e' che, in maniera pseudo-democratica, ognuno dica la sua.
Questa fase spesso dura piu' del tollerabile e, mentre alcuni si appartano per le decisioni, altri ne approfittano per un caffe' al bar di fronte.
Sara' perche' siamo italiani, inventori degli omonimi "giardini all'italiana" ma a prevalere sara' la piu' innaturale delle disposizioni: quella geometrica e simmetrica.
Provate a scorrere le immagini degli attacchi portati a compimento nel Belpaese: ciclamini disposti a cerchi o intorno ad elementi verticali, bulbi piantati a file parallele come le cipolle (io credo si presentino meglio in gruppi piu' o meno divisi per colore), formazioni pseudo-militari (vabbe' che siamo guerriglieri ma....) a cuneo in aree larghe, alberi o arbusti alternati in regolare successione....
Non sarei in grado di fare la psicanalisi del giardinaggio d'assalto, pero' e' curioso che, in questi contesti, prevalga una simmetria che in natura non esiste.
Il che, lo ammetto, non significa affatto che i risultati non siano piu' che eccellenti.
Solo, li definirei.... strani.
Mio fratello (che non si occupa di giardinaggio d'assalto) sostiene che l'uomo non sa riprodurre l'armonia di cui e' dotata Madre Natura. Quando mani inesperte cercano di riprodurre la disposizione naturale delle piante, il risultato e' un fastidioso e pacchiano disordine. Meglio, quindi, semplificare le cose e affidarsi a schemi piu' facilmente riproducibili.
Poi, sia chiaro, progettare giardini non e' che sia cosi' semplice: bisogna essere del mestiere e spesso tra i guerriglieri verdi non c'e' un giardiniere manco a cercarlo con il lanternino. E' facile comprendere come il risultato ottenuto da un gruppo riunitosi occasionalmente, con materiale sparso, a volte francamente inadatto, debba muovere gli osservatori e i passanti a un minimo di comprensione.
A proposito: se siete uno di quei passanti.... potreste cortesemente smetterla di criticare e portare un po' d'acqua? La terza fila di tulipani sulla destra mi sembra un po' sofferente....
La difesa >
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