La difesa



E adesso che avete piantato fiori e alberelli, pensate di poter dormire sonni tranquilli?
Nemmeno per sogno!
E' il momento di prepararsi a difendere le vostre povere petunie!

Imparate questa regola (si', per una volta sono categorico):
l'area non deve sembrare abbandonata a se stessa.

Se, dopo aver interrato bulbi o semi, lasciate che il terreno si ricopra di erbe selvatiche, non aspettatevi che la manutenzione del Comune risparmi i teneri germogli appena spuntati.

Ecco alcuni consigli che vi propongo e che, come al solito, siete autorizzati a deridere qualora li trovaste insensati.

Cartello di segnalazione: e' gia' un buon inizio. Un bel cartello che indichi che l'aiuola e' stata il luogo di un attacco di giardinaggio non autorizzato, costringe i passanti e i manutentori a porsi delle domande.
Tuttavia, se la segnalazione convincera' i passanti a non calpestare il terreno o a non portarvi Fido per la sua pisciatina quotidiana, non illudetevi che, in presenza di erbacce selvatiche, gli addetti alla manutenzione del verde tengano spenti i tagliaerba.

Recinzione: e' certamente il migliore dei modi per difendere cio' che avete fatto.
Valutatene sempre l'opzione. Lasciate che la fantasia vi aiuti ma fate in modo che sia visibile, resistente e soprattutto economica.

Una bordura di ciottoli bianchi, ad esempio, probabilmente resistera' poco (in particolare, non sottovalutate il fatto che qualcuno possa trovare i vostri sassi particolarmente attraenti per il proprio acquario). Se, pero', manterrete il terreno sgombro dalle infestanti, potrebbero perfino funzionare.

Esistono in commercio reti plastificate di ogni forma e misura, ma sono piuttosto costose.
La piu' semplice di tutte, a maglie quadrate, alta 100cm, costa all'incirca 2,50 euro al metro e, con qualche taglio di forbice ben assestato, potreste triplicare la lunghezza a vostra disposizione. Ma la rete non stara' in piedi da sola: avrete certamente bisogno di  fissarla con dei sostegni (canne di bambu' o bastoni di recupero). Col tempo (e non ne servira' molto, credetemi), anche in assenza di sollecitazioni, la rete tendera' a perdere il rigido contegno che le avete dato al momento del posizionamento. Il risultato, a mio modo di vedere, e' decisamente antiestetico.
Potreste, eventualmente, optare per reti piu' robuste, magari foggiate ad archetti in successione, ma il costo diventa talmente alto che probabilmente rinuncerete molto volentieri.
Anche in questo caso, ricordate che i disonesti sono ovunque.

Il nastro bianco-rosso da lavori in corso: state scherzando, vero? Un tale obbrobrio a difesa dei vostri splendidi gladioli? Un po' di gusto, e che diamine!

Io ho sperimentato, con notevole successo, un sistema molto economico e abbastanza rustico senza che pero' sembri raffazzonato.
Utilizzo dei bei rami di 1-2cm di diametro, generalmente lunghi 50-60 cm, lungo i quali tiro uno spago (6-7 euro per 90 metri di lunghezza), in due file parallele.
Periodicamente, dovrete raddrizzare i bastoni e tendere un po' lo spago, ma ormai avete imparato che non potrete lasciare abbandonate a lungo le aiuole, se volete ottenere grandi risultati.
Lo spago, durante la stagione autunnale e invernale, tendera' a marcire e a spezzarsi. Poco male, in quel caso lo sostituirete con poco sforzo (fisico ed economico) e in piu' mostrerete agli abitanti del quartiere che anche con la brutta stagione ci si puo' prendere cura della propria citta'.

Attenzione: il sistema di recinzione con i bastoni (o con altri elementi piu' robusti) dovrebbe essere evitato in  zone ad alto rischio di vandalismo (ad esempio, uno stadio).  Le forze di polizia potrebbero rimuoverli per impedire che possano essere utilizzati come armi improprie.

Ovviamente, possono essere posizionate strutture di ogni tipo, persino autocostruite (ad esempio con le assi dei bancali) ma in ogni caso, occorre fare una precisazione.
Qualsiasi tipo di recinzione, chiudera' (anche solo psicologicamente) l'accesso agli "estranei" e probabilmente indurra' i passanti a non accedere all'aiuola. Un'area recintata, soprattutto se di discrete dimensioni, che costringa, per innaffiare le piante, a scavalcare un ostacolo (una rete, dei paletti, una bordura di sassi), probabilmente fara' desistere dal buon intento anche il piu' volenteroso dei cittadini, se non altro per il timore di essere scambiato per uno che sta facendo danni.
Quindi, ben vengano le recinzioni per preservare il proprio duro lavoro, ma prevedete dei sentieri o dei varchi che invoglino le persone ad avvicinarsi.
Fate in modo che la Cittadinanza capisca che quel luogo e' davvero di tutti.
In fin dei conti, se qualcuno fosse intenzionato a distruggere o a rubare qualche pianta, non saranno due bastoni piantati nel terreno a fermarlo.

La preparazione del terreno: e' di fondamentale importanza.
Non solo vi permettera' di rendere piu' semplice la vita alle piante o ai semi che interrerete, ma servira' soprattutto a far capire che l'aiuola o il vaso non sono abbandonati a se stessi.
Quando vi accingete a vangare un'aiuola, vi potrebbe sembrare una buona idea quella di non estirpare completamente l'erba selvatica, nella speranza che faccia da complemento alle vostre nuove piantagioni.
Non sono d'accordo. Io credo che intorno alle piante messe a dimora, cosi' come nei letti di semina, dovrebbe esserci solo terra ripulita e libera da infestanti.
Questo per due motivi:
1) la vostra manutenzione sara' molto piu' semplice: lasciando crescere l'erba spontanea (se proprio vi ostinerete a non considerarla erbaccia), in breve tempo questa soverchiera'  i vostri ciclamini e, anche quando foste muniti di tagliaerba, dovreste lavorare con una precisione certosina per non recidere anche le piante che avete messo a dimora. Quando ci ho provato io, non sono riuscito ad evitare di fare un trito misto di erbacce e gerani.
2) il secondo motivo e' diretta conseguenza del primo. I manutentori del verde comunale, in presenza di un'aiuola con l'erba alta venti centimetri, non esiteranno un secondo. E di sicuro, anche se dovessero notare le rose sfiorite nel mezzo della gramigna, non perderebbero troppo tempo a girarvi intorno.

In alternativa, potreste pacciamare, vale a dire coprire il terreno affinche' le infestanti non abbiano spazio e aria per crescere. Esistono pacciamature piuttosto eleganti, ad esempio le scaglie di corteccia, ma si tratta di materiale piuttosto costoso: un sacco da 80 litri si aggira intorno agli 8-9 euro. Credetemi, 80 litri sembrano tanti (soprattutto quando dovrete trasportare il sacco) ma nel momento in cui stenderete il pacciame, vi renderete conto che avrete davvero poca roba, a disposizione (una pacciamatura, per essere efficace dovrebbe essere spessa almeno 10 centimetri).
Pacciamare, oltre a ridurre la crescita delle infestanti, puo' essere utile a proteggere le radici dal freddo durante la brutta stagione.
Per quanto non sia elegante come le scaglie di corteccia, avrete a disposizione tonnellate di materiale adatto allo scopo. Guardatevi intorno e ringraziate gli incivili che abbandonano le scatole di cartone vicino ai cassonetti.  E' un sistema che ho sperimentato con notevole successo: ho ritagliato numerosi fogli di cartone (sovrapposti a strati) con un buco centrale per accogliere il gracile tronco degli alberuzzi piantati in autunno. La ragione per disporre piu' strati sta nel fatto che, bagnandosi, il cartone tende a diventare poltiglia. Sopra questi, ho poi rovesciato una gran quantita' di foglie secche rastrellate nei giardini pubblici.
Quando, al termine dell'inverno, ho rimosso il tutto, le piante stavano benissimo.
Insomma, ecologica, economica e a Km zero. Vi viene in mente una soluzione migliore?

E non e' tutto! Certo, l'aspetto non e' esaltante, ma quando il caldo si fa soffocante, il sistema potra' essere utilizzato per ridurre la traspirazione del terreno e, quindi, la necessita' di frequenti innaffiature.

Il capotto: "Fa freddo, copriti!" Quante volte ve l'avranno detto, le vostre mamme? Per alcune piante e' altrettanto importante. Se avete posizionato degli alberi o degli arbusti, e se alle vostre latitudini gli inverni sono rigidi, non disdegnate di rivestire le piante con protezioni adeguate. Io uso del tessuto-non-tessuto che riciclo ogni anno (fino a che non e' ridotto ad un cencio). Si vedono, in giro, anche alberi coperti da sacchi di plastica. Non so.... io temo sempre che non respirino abbastanza, ma potrei sbagliarmi.

La pulizia: e' determinante.
Per quanto confidiate nell'educazione dei passanti, troverete sempre delle cartacce e altri rifiuti nel vostro nuovo giardino. Cercate di essere positivi e fate finta che siano stati trasportati dal vento. Prendete l'abitudine di rimuovere la spazzatura immediatamente: anche questo significa fare guerrilla gardening.
Provvedete anche a recidere, per quanto possibile, i fiori secchi: non solo darete nuovo vigore alle piante, ma restituirete bellezza all'aiuola. Inoltre, sara' anche questo un modo per farsi notare dagli abitanti.

Rimpiazzi. E' nell'ordine naturale delle cose: alcune piante non ce la faranno. Sostituitele, se possibile. Lasciare elementi morti, soprattutto se di discrete dimensioni, dara' l'impressione di uno stato di abbandono.
Rimpiazzate anche gli eventuali furti: non demordete. Non rinunciate a far bello un quartiere. Magari, posizionate un cartello che attiri l'attenzione dei passanti e degli abitanti sul furto: e' probabile che diventino essi stessi i guardiani del sito. In qualche occasione e' capitato che laddove sono state sottratte delle piante, gli abitanti del quartiere hanno provveduto alla sostituzione. Come si dice: non tutto il male....

Scelta delle piante: questa voce non riguarda la scelta di fiori o piante adatte al clima o alla particolare esposizione. E' invece un trucco per cercare di disincentivare i furti.
Utilizzate piante che diano il meglio di se ad alcuni mesi di distanza. In altre parole: mettete nell'aiuola degli esemplari francamente poco attraenti (magari prive di foglie o fiori). Le piante appena posizionate, infatti, sono estremamente semplici da estirpare con il pane di terra. Se quelle che avete messo, appaiono invece striminzite e quasi secche (e' il caso, ad esempio di potentille e perovskie in autunno), avranno tutto il tempo di radicare per bene, prima di manifestarsi in tutto il proprio splendore.
Per lo stesso motivo, fate uso soprattutto di piante autoctone e selvatiche: qualora vi rubassero il cespuglio di pervinche che avete recuperato lungo i fossi della campagna circostante, non avrete che da fare una passeggiata per raccoglierne un altro esemplare.


Ricordate: fate in modo che l'area che avete riqualificato non sembri abbandonata a se stessa.
Chiunque passi, deve avere l'impressione che quel posto sia sotto le amorevoli cure di qualcuno.
Il giardinaggio non autorizzato e' una cosa divertente ma che va presa seriamente.
Trasformare dal giorno alla notte un'area trascurata e lasciare che, pian piano, torni allo stato originario, non solo non avra' modificato l'ambiente, ma vi rendera' ridicoli davanti a chi vi diceva "Tanto e' un lavoro inutile". Fate in modo che uccelli del malaugurio simili siano costretti a rimangiarsi le loro facili sentenze.

I rinforzi >


< Torna all'indice

Nessun commento:

Posta un commento