L'arsenale




E guerriglia sia!
Si', ma cosa utilizzerete?
Cosa serve per diventare invincibili giardinieri d'assalto?

Poca roba, credetemi.

A fermare lo slancio iniziale di un aspirante guerrigliero, c'e' spesso la paura - infondata - di non avere materiale adatto alle azioni.

Vanga, badile (sempre che, al contrario del sottoscritto, voi li distinguiate!), un rastrello, una zappa, un piccone, una carriola, un tagliaerba, un innaffiatoio....
Certo, sono tutte cose molto utili, ma a meno che non viviate in campagna, difficilmente avrete in cantina una Santabarbara del genere.

In realta', per cominciare basta davvero molto meno.
Come primo suggerimento, darei quello di "scaldare i muscoli" con azioni non troppo ambiziose: dei vasi comunali lasciati all'incuria, sono un buon punto di partenza. In questo caso, una paletta, qualche vasetto di fiori e un sacco dell'immondizia e' tutto cio' di cui abbisognerete. In un secondo momento, acquisito un minimo di esperienza e tarato le vostre necessita' alle reali esigenze del tipo di giardinaggio che intenderete adottare, potrete lanciarvi in operazioni piu' ardite.

Tuttavia, per quanto sia naturale puntare al risparmio, qualche spesa iniziale andra' sostenuta.
Evitate di scegliere l'attrezzatura scorrendo il listino prezzi fino a quello piu' basso: difficilmente una paletta da 1 euro e 90 resistera' al primo sasso che incontrera'. Ne' e' necessario puntare alle stelle, anche perche' potreste scoprire che l'attrezzo che avete pagato 50 euro non fa al caso vostro.

Non dimenticate che avrete a che fare con terra mai lavorata prima, probabilmente poco fertile, dura e compatta. Non e' poi cosi' raro, piu' o meno in profondita', trovare frammenti di asfalto, vetri, mattoni spezzati e piu' in generale una quantita' di materiali di risulta che renderanno il vostro scavare un'impresa davvero ardua.
D'altra parte, lo sapete gia': non state lavorando un campo agricolo.

Ecco una lista che vale la pena scorrere e che ognuno potra' adattare al proprio stile di giardinaggio non autorizzato.

Guanti da giardinaggio: assolutamente indispensabili. Che non vi venga in mente di utilizzare quelli in lattice monouso: vi fareste male immediatamente. Per quanto possa sembrare strano, i guanti non serviranno a tenere le mani e le unghie pulite, ma a proteggervi da eventuali infortuni.
Infatti, durante l'azione, vi capitera' di toglierli, magari di asciugarvi il sudore dalla fronte o di grattarvi il naso, poi li rimetterete e state pur sicuri che prima o poi si riempiranno di sassolini e terra. Quando tornerete a casa, scoprirete di avere la mani lerce.
Quindi, comperatene un paio piuttosto spessi e rubusti: oltre a proteggervi, serviranno ad evitare la comparsa di fastidiose vesciche.
E gia' che ci siamo, ricordate di fare i necessari richiami per la vaccinazione antitetanica!
Infine, un piccolissimo trucco per evitare che sotto le vostre unghie si raccolga di tutto: grattate con forza una saponetta asciutta. Quando, al ritorno, vi laverete le mani, il sapone verra' via con un po' di acqua calda.
E comunque, ricordate che la terra non sporca!

Paletta: sceglietene una che abbia una certa consistenza e un manico robusto. Di solito, quelle molto economiche rischiano di spezzarsi subito. Come spiegato prima, puo' essere agevolmente sostituito da altri attrezzi, a meno che non dobbiate assaltare un vaso: in questo caso, un manico troppo lungo potrebbe risultare davvero ingombrante e poco funzionale.

Zappetta: non tentate di usare la paletta a mo' di zappa, ne' dovreste usarla come una leva per cercare di rompere la crosta superficiale. Meglio comperare uno strumento adatto. Anche in questo caso, aprite un centimetro di piu' il portafoglio. Piuttosto, non disdegnate una vera zappa: non sempre avrete a che fare con dei vasi. Piu' spesso saranno fazzoletti di terra di dimensioni variabili. Oltre ad essere coriacei, questi saranno anche terribilmente.... bassi! Lavorare con una zappetta dal manico corto, in ginocchio, potrebbe rivelarsi una fatica davvero poco remunerativa.

Forca-vanga: ho imparato sulla mia pelle che lavorare un terreno duro o infestato da erba con una vanga e' una fatica immane. I denti della forca hanno il vantaggio di penetrare in profondita' e di sbriciolare il terreno, strappando le radici. All'inizio vi sembrera' che non serva a nulla: non aspettatevi di sollevare zolle di terra perche' quello e' il compito di altri attrezzi.
Agite ruotando intorno a un asse immaginario piantato al centro della buca che vorrete scavare, oppure con regolare andatura orizzontale e verticale nel caso di aree piu' grandi (tipo trama e ordito) in modo da utilizzare i rebbi in tutte le direzioni. Quando avrete frammentato tutto il frammentabile, potrete passare all'uso di zappa, vanga o simili.
Ovviamente, acquistatene uno (o recuperatelo da un vostro nonno) abbastanza robusto. L'ideale sarebbe montarlo su un manico corto: il mio ha un manico lunghissimo ed e' molto scomodo da trasportare.
Attenzione: prima di cominciare a vangare in profondita', rovesciando la terra, forse vi converra' lavorare di zappa per rimuovere, possibilmente con le radici, le erbe infestanti.
Se vi limitaste a lavorare con la forca-vanga, infatti, vi trovereste in superficie un tappeto di ciuffi erba con le radici in aria. Uno strato del genere accoglierebbe con difficolta' semi o piante, essendo la terra ben piu' in basso.
Non solo. Quand'anche aveste rimosso tutte le infestanti visibili (e fatto dell'aiuola una sorta di giardino zen), prima o poi dovrete fare i conti con la ricrescita delle suddette. Meglio, quindi, agire preventivamente.
Per esperienza, ho imparato che viene abbastanza naturale, zappando, procedere in retromarcia. Pessima idea. In questo modo, mano a mano che retrocedete, accumulereste le zolle ribaltate sul terreno ancora da lavorare. Anche se vi sembrera' innaturale, dopo aver scalzato le erbacce, procedete a marcia avanti, lasciandovi alle spalle il terreno gia' bonificato.
Un consiglio importante: quando avrete sradicato tutte le erbe, dovendole smaltire nei bidoni della spazzatura (preferibilmente dell'organico, se la vostra citta' ne e' provvista) evitate di raccogliere i ciuffi nel secchio o nei sacchi che vi sarete portati da casa. Non avete idea (se non lo avete mai fatto prima) di quanta terra resti tra le radici. Scuotete i ciuffi ad uno ad uno, sbatteteli sul terreno o, meglio ancora, sui denti della forca appoggiata al suolo.
Non si tratta tanto di risparmiare terra, ma servira' a non farvi sollevare carichi pesanti alcune tonnellate. Per fare il minor numero di viaggi ai bidoni dell'immondizia, infatti, sarete tentati di stipare il vostro secchio con il materiale di risulta. Trascinarlo a destinazione sara' una fatica gigantesca, ma ancora di piu' lo sara' quando dovrete sollevarlo oltre il bordo del cassonetto.

Secchio: puo' servire a mille cose, non ultima quella di metterci dentro tutto il vostro armamentario. Non c'e' nemmeno bisogno di comperarlo: chiedetelo a un meccanico o in un cantiere edile. Quelli contenenti la pittura murale sono perfetti. Cercatene uno col manico di ferro: quelli di plastica si rimpono davvero troppo facilmente.

Un cartello: rivendicate la vostra azione, fate sapere che siete stati proprio voi!
Potrete sbizzarrirvi, ma generalmente, meglio non eccedere con le scritte (i passanti, in genere, si vergognano di farsi beccare da qualcuno mentre leggono interi proclami appesi ad un bastone).
Uno slogan ("Sono il tuo giardino: annaffiami!"), un logo e il vostro sito basteranno.
Se volete, stampate il vostro avviso e fatelo plastificare in una cartoleria (circa 2 euro per un A4).
E' un'usanza per lo piu' italiana, ma io la trovo divertentissima.

Martello e chiodi: di solito, il cartello si rompe proprio mentre lo posizionate. Non c'e' nulla di piu' deprimente di un segnale appoggiato alla carlona.... Portate sempre con voi anche delle forbici.

Piante, fiori e semi, bulbi: dipende molto dal vostro budget.
In linea di principio, non esiste un "genere" migliorie di altri. Sta a voi decidere, secondo le risorse che avete a disposizione e in base a cio' che volete ottenere.
I semi sono una soluzione abbastanza economica, ma  considerate che l'impatto visivo immediato sara' molto limitato, nonostante il vostro meraviglioso cartello.
Attenzione a usare piante o alberelli gia' sviluppate particolarmente attraenti: mettete sempre in conto che i disonesti non mancano mai. E' estremamente semplice estirpare una pianta appena messa a dimora.
Scoprire che il piccolo olivo (pagato una fortuna), piantato al centro di una rotonda, che nei vostri sogni sarebbe dovuto diventare un maestoso albero, e' stato agilmente rimosso col suo pane di terra, potrebbe essere un dolore difficilmente sopportabile.
I fiori sono di solito una buona via di mezzo: i loro colori si fano notare immediatamente e il costo puo' essere persino limitato.
Molti consigliano di fare un giro per vivai e chiedere piante in condizioni precarie che andrebbero invendute. Sara' il mio scarso savoir faire, ma e' una cosa che a me ha dato scarsi risultati. I vivaisti che ho contattato, hanno risposto che le piante malconce vengono sistemate per l'anno successivo, mentre quelle che non ce la possono fare finiscono dritte nella compostiera.
A onor del vero, alcuni gruppi hanno ottenuto risultati mirabolanti, con questa tecnica. Mettete su il vostro miglior sorriso e provate.
La via piu' economica consiste nel recuperare dalle campagne qualche pianta selvatica dall'aspetto gradevole che, con un po' di attenzioni, puo' diventare bellissima. In questo modo contribuirete alla salvaguardia di specie autoctone e avrete piante gia' abituate al clima esterno: una garanzia, in termini di resistenza!
Fra l'altro, questo vi insegnera' a guardarvi intorno: scoprirete che la natura sa offrire di tutto e imparerete a trovare meravigliosi anche fiori apparentemente insignificanti che fino ad oggi non avevate mai notato.
Questo, ad esempio, e' cio' che ho sperimentato con le tenaci pervinche raccolte dai fossi di campagna o con gli infestanti topinambur. Ma anche colchici autunnali, linaria vulgaris /(una specie di boccadileone selvatica), e muscarii mi hanno dato grosse soddisfazioni.

Bulbi: fondamentali per aderire alla Giornata Internazionale del Tulipano e per la maggior parte delle azioni autunnali. Bisogna solo aver tanta pazienza. I bulbi autunnali (esistono anche quelli da piantare in primavera) presentano numerosi pregi: potrete fare azioni di giardinaggio non autorizzato anche nella brutta stagione, superano brillantemente l'inverno anche se nevica, e spuntano quando la manutenzione del comune non si e' ancora risvegliata, il che favorisce la loro fioritura. A quel punto, solo a un operaio insensibile verrebbe la voglia di tranciare un coloratissimo campo di tulipani con il suo tosaerba!

Talee: molte piante possono essere riprodotte in questo modo, alcune piu' facilmente di altre. Ammetto una mia peculiare incapacita' ad utilizzare questo sistema, ma al di la' di cio', spesso si possono trapiantare a dimora solo le talee invigorite per almeno due o tre anni in vaso.

Bombe di semi: a molti, l'idea intriga tantissimo, ma io le trovo piu' dannose che inutili. Si tratta di palline di argilla contenenti terriccio e qualche seme (nella versione piu' semplice, possono essere costruite anche appallottolando dei fogli di giornale). Qualche buontempone, le vende persino in forma di granata.
Si dovrebbero lanciare laddove non e' possibile arrivare (l'esempio classico e' un cantiere abbandonato): col tempo, il seme germogliera' e, rompendo l'argilla, piantera' le prime radici nel terreno.
Io credo che sia molto divertente prepararle (esistono divertenti laboratori per bambini in diverse localita' del mondo) ma che siano poco efficaci nella sostanza.
Immaginate di vedere una persona che tiri palline in giro per la citta': nella migliore delle ipotesi, pensereste che si tratti di un incivile che stia lanciando schifezze.
Inoltre, il risultato non e' affatto garantito, anche perche' i germogli avranno comunque bisogno di essere annaffiati (e' bastato un paio di giorni di vera arsura, per i miei, perche' li perdessi tutti. Figuriamoci quelli dietro la recinzione di un cantiere). E allora, tanto vale agire con calma e precisione.

Ma come sottolineavo prima, la scelta delle piante dovrebbe essere motivata soprtattutto dagli obiettivi della missione.

Personlamente, ho rivalutato enormemente l'utilizzo dei semi.
Scelta nata, inizialemtne, per trattenere due soldini in tasca, oggi e' diventata la mia prerogativa.
Se e' vero che un'aiuola seminata, sul momento, non da' quell'ebrezza di aver davvero cambiato aspetto, non bisogna dimenticare che i semi richiedono - necessariamente - una cura costante. Bisogna, infatti, annaffiare tutti i gironi per favorire la germinazione e poi, per consentire alle giovani piantine di sopravvivere e crescere.
Quel che potrebbe sembrare una fatica inutile (in fin dei conti, esistono vasi di fiori a pochi euro) permette agli abitanti di notare che un'aiuola e' sotto la costante sorveglianza e manutenzione di un Cittadino. Questo consente di stimolare la riflessione e - probabilmente - la partecipazione da parte degli altri.
La stessa cosa, a mio modo di vedere, non credo avvenga piantando alberi che - per loro natura - danno l'impressione di potersela cavare da soli.
Pertanto, la vera rivoluzione culturale puo' piu' facilmente germogliare (e' il caso di dirlo!) da un seme, che non da un albero, anche perche' le piante che completano il proprio ciclo vitale in un anno - e che sono quindi effimere - dovranno essere rimpiazzate. Questo vi costringera' a farvi notare ancora una volta dai Cittadini che - coinvolti dal vostro entusiasmo (o dalla vostra ossessione!) - potrebbero aiutarvi o tentare l'emulazione.
Al contrario, un albero cresciuto - nonostante modifichi permanentemente l'ambiente -  difficilmente stimolera' gli abitanti ad innaffiature quotidiane.
D'altra parte, pensateci: annaffiereste tutti i giorni un pino?

Annaffiatoio: non e' indispensabile. Potete infatti usare delle bottiglie di plastica. Diventa molto utile quando avete una fonte d'acqua a portata di mano (mentre, trasportare da casa, magari in macchina o con una carriola un innaffiatoio pieno, significa lasciare meta' del contenuto nella suddetta carriola o sulla tappezzeria dell'auto). Inoltre, usando la "cipolla", potrete innaffiare a pioggia senza rischiare di scalzare semi e piante che avete appena interrato.
Valutate per bene l'opzione "tanica da 30 litri": a parte il peso, di solito l'acqua versata da questi recipienti tende a cadere a "boccate" troppo violente. Se proprio non volete rinunciarvi, (in effetti, hanno il vantaggio di essere chiudibili con tappi), accertatevi che sulla superficie esterna del fondo  siano presenti degli incavi dove fare presa con le mani.
Ho personalmente usato a lungo una tanica completamente liscia, prima di buttarla: riuscire a versare l'acqua con delicatezza senza una presa adeguata, e' impossibile. Al massimo, potreste ottenere di farvi degli immensi pediluvi.

Calzature comode: dipende dal tipo di azione che state progettando. Se pensate di vangare un'aiuola, forse e' meglio avere delle scarpe vecchie oppure degli stivali. Anche in questo caso, non fidatevi di quelli troppo economici: vi garantisco che alla prima acqua, le suole si scolleranno . Attenzione a non comperarne due sinistri come ho fatto io!

Tutto qua.

Ricapitolando: guanti, paletta, zappetta, piante e acqua sono tutto cio' di cui avete davvero bisogno per iniziare.

A questa attrezzatura, col tempo aggiungerete cio' che avreste voluto avere con voi durante l'azione precedente: dai rastrelli ai tagliaerba, dalle cesoie al seghetto....

La mia dotazione standard si e' notevolmente ridotta e affinata, man mano che mi misuravo con le aree abbandonate di Quarto Inferiore. Dopo aver testato diversi strumenti, ho capito che alcuni di questi possono essere egregiamente surrogati da altri, se utilizzati con un po' di fantasia.
In particolare, oggi viaggio con una carriola, un secchio capiente dal manico robusto, una forca-vanga e una zappa, oltre al materiale necessario per la recinzione delle aiuole (spago e bastoni di recupero). Niente paletta: una volta perforato il terreno con la forca-vanga, la zappa si rivela capacissima di scavare le piccole buche in cui piantare i fiori.


Col tempo, imparerete l'assioma di ogni giardiniere non autorizzato:

"Le mie armi, sono tutto cio' che esiste"

e allora sarete sicuri che non vi manca davvero niente!


La chiamata alle vanghe >


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