martedì 8 gennaio 2013

Recensione: "Falce e Rastrello"


Ho aspettato che passassero le festivita' natalizie per procurarmi "Falce e rastrello" (di Federica Seneghini) giusto per non correre il rischio di trovarmene una doppia copia in casa (non sarebbe stata la prima volta, rovinare il gusto a una persona cara di aver fatto un regalo azzeccato).

Ne sono rimasto piuttosto deluso (cosi', se qualcuno voleva sapere subito come va a finire questa recensione, non dovra' leggersela tutta).

Il libriccino (costo 13 euro, non proprio economico) si propone come nuova analisi del fenomeno guerrilla gardening in Italia anche se, a dire il vero, non mi sembra che aggiunga nulla a quanto gia' detto e ridetto.

Per giocare a fare il critico, partirei dal titolo.
Poco furbo, secondo me, sfruttare l'assonanza con "falce e martello": il richiamo ai simboli dei partiti comunisti potrebbe far storcere il naso ad eventuali acquirenti orientati (politicamente parlando) in altre direzioni.
Non solo.
Il sottotitolo "Storia di resistenza al degrado urbano" pare addirittura un plagio del "Manuale di giardinanggio e resistenza contro il degrado urbano" di Trasi e Zabiello.
Il nome di una qualsiasi operazione commerciale ha un'importanza non secondaria.
(ricordo che quando mio fratello apri' il suo ambulatorio veterinario a Roma, pensai di aver avuto l'ideona brillante suggerendo di chiamarlo "La Lupa". Rispose, spiazzandomi: "Certo, e cosi' terrei fuori dall'uscio tutti i clienti che tifano Lazio")*

Problema dell'autore e dell'editore, si dira'.
Probabile.
Passiamo ad altro.

Aspetti positivi (persino positivissimi):
La storia del guerrilla gardening (dalle origini a oggi) e' relegata in una paginetta di appendice.
Lo trovo corretto: i libri che fino ad ora ho avuto tra le mani sono pieni zeppi di riferimenti a John Appleseed e a Liz Christie.
Un accenno, (come in questo caso) giusto per invogliare il lettore a farsi una ricerchina in internet, e' quanto di piu' intelligente si potesse fare.

Le interviste.
Mi e' piaciuto molto leggere i paragrafi dedicati ai gruppi piu' attivi di giardinaggio non autorizzato, con tanto di interviste. Leggere poi il mio nome (di battaglia) tra i fondatori del gruppo Terra di Nettuno, mi ha strappato un sorriso, visto che non me lo aspettavo affatto.

Paradossalmente, questo e' anche il difetto principale del libro.
In effetti, in molti casi si e' fatto un banale copia&incolla di quanto si trova sui siti/blog dei rispettivi gruppi.
Considerato che, generalmente, chi si avvicina a un testo del genere e' passato, prima, attraverso il web ("Falce e rastrello" risulta piu' un libro di nicchia, destinato a chi di guerrilla gardening sa gia' qualcosa, piuttosto che un prodotto dedito alla divulgazione della materia), direi che non si viene a scoprire molto di nuovo.

Per carita', un trattato sulla filosofia del giardinaggio illegale sarebbe stato, probabilmente, particolarmente appetitoso, pero' mi aspettavo qualcosa di piu'.

Infine, non poteva mancare la parte del "come si fa".
Voglio passare per presuntuoso: nulla di paragonabile al mio Manuale (che pure dovro' rivisitare, viste le mie ultime esperienze).
A mio avviso, si tratta di un vademecum scritto da chi il guerrilla gardening non l'ha mai fatto.
Seppure sia prevista una voce "vanga" mi fa sempre sghignazzare quando leggo che sono utili le zappette con le due punte sul dietro, buone per sarchiare il terreno (rompendo quindi lo strato superficiale)
Io credo che chi scriva una fesseria del genere, non ha mai provato a zappare sul serio un'area cittadina resa dura da mesi di incuria e di calpestio delle persone.

Per concludere: nonostante "l'aggiornamento" compiuto circa i gruppi attivi, il libro non dice nulla in piu' di quanto si possa leggere nel "Manuale di giardinaggio e resistenza contro il degrado urbano" o nel "On guerrilla gardening" di Richard Reynolds.
La sua unica chance (credo) sia il fatto che di testi in italiano, su questo tema, ne esistano pochi.

Voto finale: 5.

****************

Approposito: il sito dell'ambulatorio veterinario di mio fratello e' www.orsamaggiorevet.it/ di cui vi raccomando la gustosa sezione "I consigli del veterinario"
Scoprirete alcuni articoli interessanti sul comportamento degli amici a quattro zampe e magari sfaterete alcuni miti duri a morire.

(un po' di sana pubblicita' non guasta)

3 commenti:

  1. Non c'è che dire: due fratelli davvero in gamba, uno per la flora e uno per la fauna delle proprie città! ^^

    Il tuo manuale invece sembra veramente interessante! Non c'è niente di meglio che leggere uno che le cose le fa!
    Nessuno dovrebbe parlare o scrivere di questioni con cui non si è sporcato le mani in maniera davvero seria, profonda e intellettualmente onesta. Chi ci capisce qualcosa nota subito la poca fatica nella comprensione dell'argomento. E' un viziaccio in libreria e fuori che, nel migliore dei casi, produce inutilità e, nel peggiore, un'apparente equivalenza di dignità di giudizi su argomenti importanti ad uso e consumo dei fruitori più pigri...che mi fa arricciare i capelli!!

    PS: E sono d'accordo: la guerrilla gardening non dovrebbe avere colori. E' una di quelle questioni da abbracciare trasversalmente, perchè semplicemente ottima per tutti. E se fatta nel modo giusto, in fondo anche per l'organo comunale.

    Upi

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    1. Hai detto bene: il mio manuale SEMBRA interessante. In realta' e' un guazzabuglio di idee :)

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  2. Non c'è che dire: due fratelli davvero in gamba, uno per la flora e uno per la fauna delle proprie città! ^^

    Il tuo manuale invece sembra veramente interessante! Non c'è niente di meglio che leggere uno che le cose le fa!
    Nessuno dovrebbe parlare o scrivere di questioni con cui non si è sporcato le mani in maniera davvero seria, profonda e intellettualmente onesta. Chi ci capisce qualcosa nota subito la poca fatica nella comprensione dell'argomento. E' un viziaccio in libreria e fuori che, nel migliore dei casi, produce inutilità e, nel peggiore, un'apparente equivalenza di dignità di giudizi su argomenti importanti ad uso e consumo dei fruitori più pigri...che mi fa arricciare i capelli!!

    PS: E sono d'accordo: la guerrilla gardening non dovrebbe avere colori. E' una di quelle questioni da abbracciare trasversalmente, perchè semplicemente ottima per tutti. E se fatta nel modo giusto, in fondo anche per l'organo comunale.

    Upi

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