Il tempo dei girasoli

Il tempo dei girasoli e' finito.

Nei campi coltivati, nonostante siano stati seminati con grosso anticipo rispetto alla Giornata Internazionale del Girasole, i girasoli hanno da tempo piegato la testa e stanno maturando i preziosi semi.

Io, invece, ho dovuto cominciare la raccolta e la potatura.

Una volta appassiti, infatti, queste piante appaiono davvero tristi e - oltretutto - non posso pensare che chi ha  preso a cuore le aiuole di Via Gramsci, davanti ai giardinetti, si entusiasmi a innaffiare dei fiori secchi.

Pertanto, ho dato il via alla fase di pulitura.

Intanto, mi ha sorpreso molto scoprire che, a differenza di quanto ho letto nei testi di giardinaggio, le radici del girasole non sono poi cosi' profonde.

Anche gli esemplari piu' alti, non avevano radici piu' lunghe di 10 centimetri.

Non so se questo dipenda dalla scarsa qualita' della terra o da qualcos'altro.

Qualche corolla appassita sembra aver avuto abbastanza tempo per maturare i semi e cosi' ne ho fatto scorta, in vista dell'anno prossimo. Altre, invece, non ce l'hanno fatta.

Dovro', al piu' presto, sostituire i girasoli per non perdere l'aiuto di chi sta innaffiando le aiuole.

Il periodo e' molto caldo (nonostante le previsioni di una settimana fa) e non so quale vento dell'Africa (pare sia diventato di moda dargli un nome) stia giocando contro di me.

Provero' con qualche pianta di topinambur, che pur in assenza di qualsiasi forma di precipitazione, sta crescendo rigogliosa lungo la Calabria Vecchia.

Nel frattempo, ho approfittato per dare una pulitina e una zappettatina alle buche d'albero di Piazza Bagneres de Bigorre.

Ho ricevuto i complimenti di una signora che ha ammirato la costanza con cui mi sono occupato delle piante, nonostante la calura. Ma il dono piu' prezioso sono state due sacche di acqua donatemi dalla parrucchiera che pure si e' presa la briga di bagnare, ogni tanto, le pervinche.

Tutto sommato, sono soddisfatto.