Appendice

C'e' chi l'amore lo fa per noia, chi se lo sceglie per professione



Ma come, diranno i miei piccoli lettori, avevi promesso un manuale pratico e ora ci tocca sorbirci la filosofia del Guerrilla Gardening?

Avete ragione. Considerate questa pagina come un'appendice, che potrete saltare a pie' pari.

Se tratto questo argomento alla fine e' perche' spero che, nel frattempo, abbiate cominciato a vangare aiuole dismesse.
Dice un proverbio (che alcuni dicono cinese, altri africano):

"Il miglior momento per piantare un albero e' stato venti anni fa.
Il secondo miglior momento e' adesso".

Gia', perche' avete deciso di dedicarvi al giardinaggio non autorizzato?

Le motivazioni possono essere le piu' disparate e, credetemi, tutte andranno benissimo.

Quando, all'inizio della mia attivita' di giardiniere illegale, facevo parte di un gruppo, ognuno di noi aveva in mente la propria idea di giardinaggio illecito.

"Perche' ci intriga tanto il guerrilla gardening?" ci chiedevamo. "Perche' piantare fiori invece di raccogliere rifiuti dalla strada?"

Eravamo ancora all'inizio e avevamo a malapena sistemato un paio di vasi abbandonati (piu' avanti sarebbero arrivate le operazioni in grande stile, con decine di partecipanti).
Ci trovammo sostanzialmente d'accordo sul fatto che a stuzzicarci fosse l'illegalita' dell'atto.
Raccogliere una cartaccia da terra, non avrebbe scatenato quella sensazione adrenalinica di aver combinato qualcosa fuori dagli schemi.

Se sono passato alla guerriglia verde solitaria, e' soprattutto per una personale maturazione del mio pensiero.
Ho capito che a spingermi erano motivazioni diverse (non per questo piu' o meno giuste) rispetto a quelle degli altri membri del gruppo.

Analizziamone alcune, pur sapendo che l'elenco e' tutt'altro che esaustivo.

Il divertimento: questo deve essere il denominatore comune di ogni azione di giardinaggio illegale. Alcuni guerriglieri, addirittura, potrebbero non porsi altri obiettivi. Generalmente si tratta di persone amanti del giardinaggio e dei fiori che rispondono volentieri alla chiamata alle vanghe lanciata da qualche gruppo.

La protesta: bisogna ammettere che alcune Amministrazioni Comunali non sono particolarmente attente al verde pubblico.
Molti gruppi di guerrilla gardening, quindi, decidono di prendere gli attrezzi in mano per scatenare una guerra contro il degrado e l'abbandono.
A volte si tratta di gruppi legati a movimenti politici, altre volte no: generalmente organizzano un attacco in grande stile che cambia radicalmente l'aspetto di una zona della citta', lanciando appelli e richiami tramite social network e radio locali.
I risultati non si discutono: sono gruppi che riescono a trasformare una discarica in un prato fiorito.
In qualche occasione, la protesta e' simbolica.
Quando partecipai, a Bologna, ad una biciclettata per protestare contro un piano della mobilita' inesistente, vennero piantati dei cavoli ornamentali davanti ai palazzi del Comune. Il gesto, corredato da cartelli molto divertenti e pungenti ("Vogliamo una vera mobilita' sostenibile e non queste cavolate", "Bologna citta' ciclabile? Col cavolo!") durarono lo spazio del weekend perche', ovviamente, l'amministrazione si guardo' bene dal lasciare in giro per la citta' (e soprattutto davanti agli uffici comunali) i segni di tale protesta. Cosi', cavoli e cartelli vennero immediatamente rimossi.
In un'altra occasione, ispirandoci alle Piante Volanti di Milano, appendemmo decine di piante in barattolo alla cancellata di un cantiere che aveva sovvertito una piazza della citta', estirpando circa quindici alberi: anche in quel caso, al primo giorno lavorativo, gli operai rimossero tutta l'installazione.
Non mi sento di criticare azioni del genere, visto che serve a far nascere qualche pensiero nella testa dei passanti che, pur apprezzando la cosa, restano sostanzialmente estranei alla faccenda.

La manutenzione della citta': e' la forma che applico e che preferisco. Il che, sia detto subito, non vuol dire debba essere la motivazione che dovrebbe spingere ogni guerrigliero.
In questo caso, tutte le piante e i fiori disseminati per aiuole vasi abbandonati, non hanno intento polemico.
A mio modo di vedere, il passo deve essere molto piu' ambizioso.
Il Comune dovrebbe considerare ogni Cittadino un potenziale alleato nella manutenzione della citta'.
Io lo faccio perche' casa mia non finisce dove termina il mio giardino: l'intero quartiere dove abito, e' la mia casa.
Camminare per il paese (nel mio caso Quarto Inferiore) e vedere fiori dove prima non c'erano, mi rende pieno d'orgoglio e con l'animo sereno.
Ma l'intento va oltre la bellezza piu' o meno effimera dei fiori annuali: parlare con la gente che si ferma a chiederti cosa tu stia facendo e spiegare che si tratta di un'azione intrapresa perche' vuoi vedere il tuo paese piu' gradevole senza aspettare che altri (enti, istituzioni o cooperative piu' o meno legate al Comune) lo facciano per te, e' un passo fondamentale.
Tramite il coinvolgimento dei Cittadini, si dovrebbe riuscire ad ampliare il concetto di cosa e' pubblico.
Prendersi cura di un'aiuola, rimuovere le cartacce e le cicche che vi si accumulano, e poi fare la stessa cosa anche due-tre-quattro-dieci metri piu' in la'....
Capire che se c'e' una lattina per terra, la si puo' raccogliere e buttare nel cestino piu' vicino, che si puo' avere rispetto del verde comune,  che e' un gesto civico raddrizzare un segnale stradale, oppure dare una pennellata di vernice alla panchina del parco (ricordandosi di mettere un cartello di "Vernice fresca"!).... nessuno ci ha chiesto di farlo.
Eppure noi lo facciamo. Non per polemica, ma perche' e' una cosa che va fatta.

Cosa c'entra col guerrilla gardening? Tutto.
Perche' il giardinaggio d'assalto - per come lo vedo io - serve a smuovere terre e coscienze sopite.
Un gesto gentile e disinteressato puo' generare entusiasmo e spirito emulativo.

So bene che le cose non sono cosi' semplici e che non viviamo in un mondo perfetto, ma credo valga la pena tentare.
E a chi dovesse rimproverarmi di essere un sognatore, risponderei che anche Leonardo da Vinci veniva guardato con sospetto quando diceva che l'uomo poteva volare.
Ora alzate gli occhi al cielo e chiedetevi.... dove sta andando quell'aeroplano lassu'?
Poi, proseguite la vostra passeggiata: vedrete una cartaccia in terra e un vaso abbandonato.
Cosa farete?

Benvenuti tra i giardinieri d'assalto!

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