E' una ruota che gira.... - Spinning wheel....

Giornata di manutenzione.

Le due aiuole davanti ai giardinetti ne avevano proprio bisogno.

Da quando il caldo ha lasciato il posto ad una temperatura piu' mite - magari con qualche rovescio a carattere temporalesco (che non so cosa voglia dire) - ho ridotto abbondantemente le mie passeggiate per innaffiare.

Inoltre, i preparativi per la seconda Giornata Nazionale di Guerrilla Gardening mi hanno assorbito gran parte del tempo libero che potevo dedicare al giardinaggio non autorizzato senza rischiare il divorzio.

E cosi', indossata la mia tuta da lavoro, mi sono recato in Via Gramsci.

Le zinnie lilliput dell'Operazione "Un posto al sole" continuano a fiorire senza sosta.

Ho reciso i fiori piu' vecchi (conservandoli per sgranarne i semi appena arrivato a casa) e ho rimosso i pochi girasoli che hanno tentato, nonostante la stagione davvero "out", di spuntare.

Ma la fatica piu' grande e' stata all'aiuola dell'Operazione "Yellow Submarine".

Ho raddrizzato i lunghi fusti dei topinambur che, ormai, erano piegati fino a terra, legandoli a delle canne di bambu', tagliandone altri che ormai avevano dato tutto cio' che potevano dare.

Il gelsomino, invece, (che come ho gia' avuto modo di scrivere, non sa volare), aveva decisamente bisogno di un aiuto.

Nei giorni scorsi, ho chiesto a mio suocero di saldare fra loro una ruota di bicicletta e un tubo metallico (entrambi recuperati dai cassonetti della spazzatura) per fare un sostegno in grado di sorreggere il gelsomino, dandogli nel contempo un aspetto elegante.

il coso

Dopo aver legato la ruota al tubo con dello spago per impedirle di girare (visto che non ho spiegato a mio suocero che non dovevo costruirci un carretto!), ho scavato una buca profondissima dove ho posizionato il tubo (la mia paura piu' grande e' che possa crollare addosso alle macchine parcheggiate, per cui l'ho piantato davvero in fondo). Poi, ho inserito i rami piu' lunghi e vigorosi della pianta tra i raggi.

Il risultato e' quello che potete vedere nella foto.

non proprio diritto

Se tutto va bene, col tempo dovrebbe diventare come quello che ho nel giardino, che si sostiene con un aggeggio molto simile (scusate la foto in notturna).

un giorno sara' cosi', forse

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The two flowerbeds in front of the park they had really needed maintenance.
Since the scorcher has given way to a milder weather I reduced my watering missions.

Also, preparations for the second National Guerrilla Gardening Day have absorbed much of the free time that I could devote to unauthorized gardening without risking divorce.

And so, having put on my work clothes , I went in Gramsci Street.
The lilliput zinnias of Operation "A Place in the Sun" continue to flourish unabated.
I cut the dried flowers (having harvested seeds for next year) and I removed few sunflowers that have attempted to sprout, despite it wasn't their season.

I had the most hard task in the flowerbed "Yellow Submarine" .
I straightened the long stems of the Jerusalem artichokes bent to the ground, tying them to bamboo poles, cutting off those which had already given all they could give.
The Jasmine, however, (which, as I have already had occasion to write, it can not fly), definitely needs some help.

In recent days, I asked my father in law to weld a bicycle wheel to a metal tube (both recovered from rubbish) to make something capable of supporting the jasmine, giving it an elegant appearance at the same time.

the Thing

I have tied the wheel to the tube with some string to keep it from turning (since I have not told my father-in-law that I hadn't need to build a cart!), then I dug a deep hole where I have driven the tube (my biggest fear was that it might crash into parked cars). Finally I put longest branches between the spokes.

The result is what you see in the pictures.

If all goes well, should over time become like what's in my garden, hanged to a very similar contraption.

maybe, one day it will grow this way